Bella via, la più facile dell'impressionante
pala de La Visera (il pilastro a dx nell'immagine più sopra).
Sale lungo un elegante sistema di diedri fessurati fino a "
El trono",
un terrazzo creato da un mega macigno cementato (non si sa come) nel
conglomerato.
Ripetuta in un giorno di pioggia (grazie all'immane strapiombo della
parte alta che protegge dalle intemperie alcune aree della parte
bassa).
Quindi non sono sicuro dei gradi.
L1 - Partenza da una nicchia sulla verticale del primo grande diedro.
Si procede senza protezioni per qualche metro fino a un cordino (poco
sano) e al primo spit (piastrina bianca). Di qui per pilastrino a sx di
vago diedro alla sosta (40 m. - V+).
L2 - Si prosegue per il bel diedro sopra la sosta e se ne esce a circa
2/3 per raggiungere la cima di un vago pilastro. Possibile sosta. Di
qui ancora a dx a un altro diedro che si sale fino al suo termine (55
m. - VI).
L3 - Ancora a dx per cengia con soste (una delle quali di "Zulu
Demente", altra via-mito della parete) a un terzo diedro che si sale
fin quasi al suo termine (45 m. - VI-).
L4 - Per il diedro, ormai divenuto rampa, per qualche m. e poi in
obliquo a dx
per esposto traverso a buone prese (ultima protezione lunghetta) fino
al trono (30 m. - VI).
Di qui ci calammo con 3 doppie (55 m. - 35 m. - 50 m.) causa
torrentello che scendeva dalla canaletta d'uscita.
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La Fiesta de los Biceps
VII+ (80 m.)
Resa famosa da una solitaria integrale di Carlos
Garcia, la via attraversa i grandi strapiombi della parete sul suo lato
sx. Il tracciato è ben visibile sul muro per l'alone bianco
creato dalle tracce di magnesite lungo la linea di salita.
Ne riporto la relazione dei pochi tiri fatti (3 per Ralf Steinhilber e
2 per me) solo per facilitarne il reperimento a chi fosse interessato a
una ripetizione.
L1 - Attacco in corrispondenza di un diedro inclinato a sx qualche m. a
sx dell'attacco della via precedente. Primo misero spit molto alto.
Roccia instabile. Si percorre il diedro fino a poterne uscire sulla dx
per vago ripiano (30 m. - VI+).
L2 - A dx della sosta e poi in obliquo a sx seguendo gli spit
(distanziati e che risentono degli anni). Ultima difficile sequenza per
arrivare in sosta. Durante la nostra ripetizione, buona parte del tiro
era bagnata, costringendomi ad allunghi continui per superare tratti
fradici (30 m. - VII-).
L3 - Solo per Ralf Steinhilber - Ralf arriva in sosta con mani e piedi
congelati. Se li scalda e poi riparte. Supera la prima sezione dura
(vago spigolo sotto tetto). Poi si ferma, vede nuvole cariche di
pioggia salire verso la parete, sente piedi e mani di nuovo gelidi e
decide
di scendere.
Ralf che torna indietro: incredibile!
E' stata dura, anche
perché, il giorno precedente, due spagnoli, con condizioni
simili a quelle incontrate da noi, erano riusciti a concludere la via.
Comunque, se andate a Riglos e sentite Tono (il gentilissimo gestore
dell'unico bar del paese,
fortissimo alpinista) parlare di "
dos
italianos debosciatos - un
midio alemano, de Berlin - che faltaron salir 'La Fiesta de los
Biceps'" (il castigliano in versione
random è opera
mia), ebbene
siamo noi.
Placca con buone prese, poi diedro di
impostazione, tettino e poi... boh! Sarebbe bello tornarci con altre
condizioni (20 m. - VII+).
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