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>> Mallos de Riglos
Vista d'insieme per gli inquietanti Mallos

Mallos de Riglos
La Visera
Mosquitos
VI (180 m.)
Bella via, la più facile dell'impressionante pala de La Visera (il pilastro a dx nell'immagine più sopra). Sale lungo un elegante sistema di diedri fessurati fino a "El trono", un terrazzo creato da un mega macigno cementato (non si sa come) nel conglomerato. Ripetuta in un giorno di pioggia (grazie all'immane strapiombo della parte alta che protegge dalle intemperie alcune aree della parte bassa). Quindi non sono sicuro dei gradi.
L1 - Partenza da una nicchia sulla verticale del primo grande diedro. Si procede senza protezioni per qualche metro fino a un cordino (poco sano) e al primo spit (piastrina bianca). Di qui per pilastrino a sx di vago diedro alla sosta (40 m. - V+).
L2 - Si prosegue per il bel diedro sopra la sosta e se ne esce a circa 2/3 per raggiungere la cima di un vago pilastro. Possibile sosta. Di qui ancora a dx a un altro diedro che si sale fino al suo termine (55 m. - VI).
L3 - Ancora a dx per cengia con soste (una delle quali di "Zulu Demente", altra via-mito della parete) a un terzo diedro che si sale fin quasi al suo termine (45 m. - VI-).
L4 - Per il diedro, ormai divenuto rampa, per qualche m. e poi in obliquo a dx per esposto traverso a buone prese (ultima protezione lunghetta) fino al trono (30 m. - VI).
Di qui ci calammo con 3 doppie (55 m. - 35 m. - 50 m.) causa torrentello che scendeva dalla canaletta d'uscita.
Relazione visuale - Mosquitos
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La Fiesta de los Biceps
VII+ (80 m.)
Resa famosa da una solitaria integrale di Carlos Garcia, la via attraversa i grandi strapiombi della parete sul suo lato sx. Il tracciato è ben visibile sul muro per l'alone bianco creato dalle tracce di magnesite lungo la linea di salita.
Ne riporto la relazione dei pochi tiri fatti (3 per Ralf Steinhilber e 2 per me) solo per facilitarne il reperimento a chi fosse interessato a una ripetizione.
L1 - Attacco in corrispondenza di un diedro inclinato a sx qualche m. a sx dell'attacco della via precedente. Primo misero spit molto alto. Roccia instabile. Si percorre il diedro fino a poterne uscire sulla dx per vago ripiano (30 m. - VI+).
L2 - A dx della sosta e poi in obliquo a sx seguendo gli spit (distanziati e che risentono degli anni). Ultima difficile sequenza per arrivare in sosta. Durante la nostra ripetizione, buona parte del tiro era bagnata, costringendomi ad allunghi continui per superare tratti fradici (30 m. - VII-).
L3 - Solo per Ralf Steinhilber - Ralf arriva in sosta con mani e piedi congelati. Se li scalda e poi riparte. Supera la prima sezione dura (vago spigolo sotto tetto). Poi si ferma, vede nuvole cariche di pioggia salire verso la parete, sente piedi e mani di nuovo gelidi e decide di scendere.
Ralf che torna indietro: incredibile!
E' stata dura, anche perché, il giorno precedente, due spagnoli, con condizioni simili a quelle incontrate da noi, erano riusciti a concludere la via. Comunque, se andate a Riglos e sentite Tono (il gentilissimo gestore dell'unico bar del paese, fortissimo alpinista) parlare di "dos italianos debosciatos - un midio alemano, de Berlin - che faltaron salir 'La Fiesta de los Biceps'" (il castigliano in versione random è opera mia), ebbene siamo noi.
Placca con buone prese, poi diedro di impostazione, tettino e poi... boh! Sarebbe bello tornarci con altre condizioni (20 m. - VII+).
Relazione visuale - La Fiesta de los Biceps
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